I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lucca, con la collaborazione dei colleghi della Compagnia di Viareggio, del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Firenze e della Compagnia di Signa, ieri hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto un marocchino, responsabile dell’omicidio di un connazionale avvenuto nella Pineta di Viareggio nella notte tra il 15 e il 16 agosto.

Il fermo è stato eseguito a Firenze dopo che erano stati raccolti gravi indizi nei confronti del nordafricano in merito al delitto, che è maturato, per futili motivi, nel corso di una lite finita con il mortale ferimento del 46enne, colpito da una coltellata al petto.

Si tratta di ESSAMI Mostapha, 36enne marocchino, non in regola con i documenti di soggiorno, con svariati precedenti alle spalle per reati di ogni tipo e con la propensione a rendersi protagonista di risse e atti di violenza in genere. L’uomo, senza fissa dimora e nullafacente, è stato rintracciato in una baracca di lamiere alla periferia di Campi Bisenzio, in compagnia di una donna moldava di 35 anni, anche lei senza fissa dimora, che era insieme a lui anche al momento del delitto e che probabilmente è stata all’origine della contesa tra i due marocchini, Mostapha e Mohamed, la notte dell’omicidio.

Le indagini si sono strette attorno ad ESSAMI Mostapha, dopo che i Carabinieri avevano sentito decine di persone nell’ambiente dei senza tetto dell’area metropolitana di Firenze, ambiente da cui proveniva la vittima che appariva, fin da subito, del tutto decontestualizzata rispetto alla Pineta di Viareggio, tristemente nota come luogo di spaccio di sostanze stupefacenti, proprio ad opera di numerosi magrebini.

Ed invece, secondo le indagini finora svolte dai militari del Nucleo Investigativo di Lucca, diretti dal P.M. dott. Aldo Ingangi, sostituto della locale Procura della Repubblica, l’omicidio sembrerebbe maturato proprio in seno ad un gruppo di marocchini, provenienti da Firenze, recatisi a Viareggio per trascorrere il Ferragosto. Un gruppo, appunto, composto da clochard fiorentini partiti con l’intento di condividere un momento di “vacanza” tra la spiaggia e la pineta della Versilia, dove risulta che si siano trattenuti per qualche giorno.

Le informazioni via via raccolte dai militari del Comando Provinciale di Lucca, con il prezioso contributo dei colleghi di Firenze, in pochissimo tempo hanno portato a concentrare le attenzioni investigative su ESSAMI Mostapha, che una volta rintracciato non ha inteso fornire agli inquirenti dichiarazioni sull’accaduto.

In ogni caso, le numerose e concordanti testimonianze finora acquisite, e non solo, lo indicano come presunto autore dell’omicidio avvenuto al culmine di una lite nata da un banale alterco verbale e poi degenerata.

Nel corso della perquisizione della baracca in cui è stato reperito il Mostapha sono stati rinvenuti alcuni coltelli compatibili con quello utilizzato dall’omicida e altre tracce che saranno esaminate dal RIS di Roma.

Dopo le conseuete formalità il fermato è stato associato alla Casa Circondariale di Firenze, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa della convalida del fermo. Dovrà rispondere della pesante accusa di omicidio volontario aggravato.

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